Attualmente la poesia improvvisata è diffusa in diverse aree del pianeta: in Europa (Italia, Spagna, Francia, ex Yugoslavia), Asia (Cina), Centro America (Cuba e Messico) e Sud America (Argentina, Perù, Cile, Uruguay, Brasile meridionale). Si canta in rima anche in Africa (in Mauritania e in tutta l’area del Mahgreb occupata dalle popolazioni berbere) e in Medio Oriente (Libano e Siria). In Italia la tradizione di “fare le rime” resiste in Toscana, nel Lazio e in Abruzzo. A seguire vi proponiamo alcune gare disponibili su Youtube, ci siamo permessi di proporvi i video che rimangono dei rispettivi proprietari e ai quali va la nostra gratitudine.
Chiediamo la collaborazione di chiunque voglia darci una mano a far crescere questa sezione con nuove informazioni che a noi oggi sfuggono.ITALIA La tradizione della poesia estemporanea nel mondo rurale dell’Italia centrale (Toscana, Abruzzo e Lazio) ha origini antichissime. L’ottava rima era infatti il metro utilizzato dai cantari trecenteschi che nei secoli è stato tramandato dai poeti orali attribuendole una connotazione popolare. Anche l’ottava rima dell’Italia centrale segue lo schema dell’ottava sarda: si tratta di un componimento di otto versi in endecasillabi. Lo schema delle rime è più rigido rispetto a quello della tradizione sarda che consente di incrociare i primi sei versi. Quello dell’Italia centrale è invece classico: ABABABCC. Il poeta riprende di solito l’ultima rima lasciata da chi lo ha preceduto, la qualità dell’ottava non viene valutata esclusivamente dalla correttezza del componimento ma dalla scelta delle rime, dall’attinenza al tema, dalla presenza di figure retoriche e dall’originalità della chiusa finale e del concetto espresso. La poesia improvvisata viene chiamata in Toscana “cantar di bernesco”, i poeti “bernescanti”, in ricordo di Francesco Berni di Lamporecchio, capostipite, agli inizi del XVI secolo, di un genere e di uno stile denominato “capitolo bernesco”.
CORSICA Il Chjam’è Rispondi è uno dei segni distintivi della cultura corsa. Ha origine contadina e consiste in un confronto in versi cantati e rimati su un tema prescelto che si effettua generalmente in occasione di una festa. Durante questo gioco tradizionale d’improvvisazione i partecipanti maneggiano la lingua corsa con arte. Il poeta, sfidato da a chjama (la chiamata), risponde a tono nel rispetto della metrica e con un’accurata cernita delle parole. Il pubblico partecipa attivamente incoraggiando gli improvvisatori. Il gioco termina quando uno dei due partecipanti rimane senza parole. Nel 2009 è nata l’Associazione di “Chjam’è Rispondi” che riunisce i poeti dell’Isola.
SPAGNA L’arte dell’improvvisazione è ancora ben radicata in diverse regioni della Spagna: Galizia, Andalusia, Murcia, Catalogna, Isole Canarie e Paesi Baschi. In origine erano molto diffusi i romances, frammenti di poemi epici composti in ottonari, molto apprezzati dal popolo. Questa forma espressiva è stata esportata dai primi del Cinquecento in diverse colonie americane. Successivamente ha avuto ampia diffusione il sistema della decima rima, anch’esso di origine iberica. Tra le diverse tradizioni orali assume oggi un posto di rilievo il bertsolarismo, la poesia improvvisata dei Paesi Baschi, caratterizzata da un botta e risposta in rima. I bertsolari cantano in lingua basca, l’argomento è scelto dal pubblico. A partire dai primi decenni del XX secolo si tiene un campionato annuale, al cui vincitore va simbolicamente in premio una txapela (un basco). Negli ultimi anni, con la riscoperta della lingua basca, questa antica forma d’arte è particolarmente apprezzata dai giovani tanto da rendere necessario l’uso degli stadi per le esibizioni pubbliche.
ARGENTINA Nel paese sudamericano la tradizione poetica è ancora viva grazie ai payadores, cantori popolari eredi dell’eroe nazionale Martìn Fierro reso immortale dai versi di José Hernandez nel grande poema omonimo del 1879. La payada è una forma di poesia popolare di origine gaucha, una tradizione nata tra i mandriani della pampa dell’America meridionale. I payadores improvvisano i loro versi accompagnati di solito da una chitarra seguendo lo schema metrico dell’ottonario. Affrontano argomenti molto graditi al pubblico. La payada è diffusa anche in altre nazioni del continente americano. Uruguay, Cile, Brasile meridionale e Paraguay.
CUBA Il punto cubano è una delle principali espressioni dell’identità culturale cubana. Unisce poesia improvvisata e musica. Questa tradizione, secondo gli storici, arrivò con i primi coloni dalle Canarie e dal sud della Spagna. I poeti, chiamati repentisti, riescono a improvvisare una decima in versi (schema: aabbaaccdd) con la quale descrivono luoghi e situazioni e riescono a trasmettere emozioni e suggestioni. Dopo aver rischiato di scomparire, oggi il punto cubano è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità.
CINA Anche in Cina l’arte di improvvisare versi ha origini antichissime. La tradizione si fa risalire al celebre poeta Li Bai, della dinastia Tang vissuto nell’ottavo secolo d.C. Nel grande paese asiatico la creazione di versi dal nulla è considerata ancora un raffinato gioco letterario.